Nello, un imprenditore milanese che ha perso la propria posizione, si ritrova a dirigere una cooperativa di ex pazienti di ospedali psichiatrici, dopo l’entrata in vigore della Legge Basaglia. Credendo fortemente nella dignità del lavoro, Nello spinge ogni socio della cooperativa a imparare un mestiere per sottrarsi alle elemosine dell’assistenza, inventando per ciascuno un ruolo incredibilmente adatto alle sue capacità, ma finendo per scontrarsi con inevitabili e umanissime contraddizioni dal sapore tragicomico.
Provincia milanese, primi anni '80. Sono i primi tempi di applicazione per la legge 180 sui trattamenti sanitari, quella comunemente chiamata con il nome del suo promotore, lo psichiatra Franco Basaglia, che abolì, di fatto, i manicomi, almeno per come erano allora intesi. Per molte persone, un tempo riunite in quelle strutture, lo sbocco furono associazioni e cooperative di vario tipo, il più delle volte tali solo nei nomi, ma non nei fatti, visto che il lavoro o la vita sociale che doveva esserne la base veniva mitigata da troppo intense dosi di sedativi. Una premessa da cronaca (drammatica) sembrerà inadatta per questo film che, nonostante il contesto, ha i toni della commedia, ma è importante per sottolineare la bravura dei suoi autori. La capacità con cui Fabio Bonifacci (sceneggiatore) e Giulio Manfredonia (regista e co-sceneggiatore) sono riusciti a raccontare una storia dai tanti personaggi e dalle mille sfumature in maniera così credibile e avvincente, è cosa rara. Ancor più, perché evitano di utilizzare i possibili eccessi dei "malati" per snodi narrativi o per rifugiarsi nei colpevoli occhi degli esterni. Si parla di persone e su queste si costruisce anche un interessante discorso sul lavoro e sul capitalismo, un argomento che oggi, come allora, ha difficoltà a trovare un equilibrio. Non c'è ideologia, tutto viene raccontato senza idealismi o estremi, ma con semplicità, facendo sempre pensare che non ci sia soluzione diversa per i personaggi; si scava così tanto che non si può non accettare quanto accada. Il fatto che l'ispirazione sia reale (come appare nella didascalia finale), che davvero ci siano stati, e ci siano tuttora, lavoratori messi ai margini, protagonisti di una cooperativa che monta parquet, è solo l'ennesima conferma che si stia parlando della realtà e tutto ciò rende assai più credibile la storia. Buona parte del cast ha lavorato per un mese prima di mettersi davanti alla macchina da presa e il risultato si vede: Manfredonia, con il suo lavoro, ricorda, così, che la professionalità paga.
Soggetto: Fabio Bonifacci. Sceneggiatura: Fabio Bonifacci e Giulio Manfredonia. Costumi: Maurizio Millenotti. Scenografia: Marco Belluzzi. Musiche: Pivio & Aldo De Scalzi. Fotografia: Roberto Forza. Montaggio: Cecilia Zanuso. Interpreti: Claudio Bisio, Anita Caprioli e Giuseppe Battiston, Bebo Storti, e Giorgio Colangeli. Produttore: Angelo Rizzoli. Distribuzione: Warner Bros. Origine: Italia, 2008