Sasha è un ragazzo di venticinque anni, figlio di due tossicodipendenti e cresciuto in una comunità di recupero dove la madre l’ha abbandonato dopo la morte del padre. A Borgo Fiorito il ragazzo ha trovato una specie di equilibrio lontano dalla vita vera, estraneo anche al mondo nel quale è stato condannato a formarsi, unico sano tra i malati, e lì ha imparato a prendersi cura dei dolori della gente affezionandosi a Riccardo, il capo della comunità, che vede come un padre putativo e, soprattutto, conoscendo Benedetta, una ragazzina sua coetanea, figlia di uno dei benefattori esterni, che ogni domenica va in visita alla comunità. Inevitabilmente Sasha si innamora di Benedetta e, una volta diventato adulto, esce dalla comunità e non ha altro che lei nei suoi pensieri. Sasha, dopo aver ottenuto dal padre di Benedetta l'incarico di restaurare la grande villa di famiglia, sa di non poter amare nessun’altra, ma un incidente d’auto lo porta a conoscere Nicole, una donna che ha passato la quarantina, bella, intelligente e ironica. Dopo che l'uomo che amava è morto suicida, Nicole è scappata dalla Francia, ha sposato Lorenzo e ha fatto di tutto per dimenticare chi era e cosa voleva, ha soffocato i propri sentimenti e cancellato dalla propria visuale ogni sorpresa. Dopo il terribile incidente, spinti anche dalla necessità di prendersi cura di una cagnolina rimasta coinvolta, Sasha e Nicole iniziano a frequentarsi e a mostrarsi l'uno all'altra così come sono. Mentre Nicole aiuta Sasha a conquistare Benedetta, l'insegnante e l'allievo creano una intimità di pensieri e di emozioni che non li spaventa, ma che li coinvolge fino al riconoscimento dei propri sentimenti.
Parlami d’amore è tratto dall’omonimo romanzo di Muccino scritto insieme a Carla Vangelista. Immersa nella bella fotografia di Arnaldo Catinari, prende forma una storia di educazione sentimentale che vede l’attrice Aitana Sànchez-Gijón impegnata nell’insegnamento dell’arte della seduzione a Silvio Muccino, segretamente innamorato della coetanea Carolina Crescentini. Il film è un agglomerato di celluloide che, a partire dall’incontro di due solitudini, tira in ballo non pochi argomenti, dalla droga alla febbre del gioco a carte, passando per i contrasti tra diverse classi sociali, inserendo colte citazioni cinefile (gli evidenti omaggi a Kubrick di Arancia meccanica e Eyes wide shut), al fine di comunicare che “non esiste donna che non possa essere conquistata”.
Silvio Muccino è diventato grande e il suo primo film da regista, che lo vede anche protagonista e sceneggiatore, è soprattutto la dimostrazione di una maturazione avvenuta a soli venticinque anni con la ricerca di una propria identità autoriale, professionale e personale all'interno di un cinema che lo ha coccolato e dentro il quale si è formato. È anche la dimostrazione della sua volontà di staccarsi da un genere, il teen movie, oggi troppo dilagante. Il cinema italiano deve molto del suo attuale successo alla vitalità dei Muccino, soprattutto a quella di Silvio, che ha saputo parlare ai ragazzi della sua generazione.
Anche in questo film ciò che più colpisce è la sincerità con cui l'autore si mette in gioco e quello che si evidenzia nella sua prima opera da regista, supportato da una produzione di primissimo ordine, è la voglia di crescere.
Tratto dal romanzo Parlami d’Amore di Silvio Muccino e Carla Vangelista edito da Rizzoli. Soggetto di Carla Vangelista. Sceneggiatura: Silvio Muccino e Carla Vangelista. Scenografia: Tonino Zera. Costumi: Maurizio Millenotti. Musiche: Andrea Guerra. Montaggio: Patrizio Marone. Fotografia: Arnaldo Catinari. Interpreti: Silvio Muccino, Carolina Crescentini, Aitana Sánchez-Gijón, Andrea Renzi, Max Mazzotta, Flavio Parenti, Geraldine Chaplin. Produttore: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini e Marco Chimenz. Distributore: O1 Production. Origine: Italia, 2008