A vederli da fuori, sulla locandina lì seduti a fare un picnic, Miles (quello con la barba) e Jack (quello senza) sembrano proprio due tipi qualsiasi. E anche il titolo del film, "Sideways" è uno di quelli che si fa fatica a ricordare, soprattutto se non si sa che in inglese significa semplicemente "laterali", "obliqui". Solo dopo che si sarà entrati in sala, saranno state spente le luci e gli occhi avranno finalmente fissato il grande schermo, ci si comincerà a render conto che quel biglietto pagato qualche minuto prima e che adesso sta lì accartocciato in tasca sarà da conservare.
Miles(Paul Giamatti) e Jack(Thomas Haden Church) sono amici fin dai tempi del college. Poco prima che il secondo si sposi, partono per una vacanza da passare fra i vigneti della California. Miles è infatti un grande esperto di vino, oltre che un aspirante scrittore. Tra incontri, situazioni comiche e bizzarre, il periodo passato assieme darà loro modo di riflettere sulla vita e sulle proprie aspirazioni.
La magia della normalità. E' questa la sensazione che si avvertirà a fine visione. Payne, qui regista e sceneggiatore (con Jim Taylor), ci parla di persone comuni e situazioni altrettanto abituali riuscendo a creare un perfetto connubio tra leggerezza di tono e profondità di contenuti. La malinconia di Miles, incapace di guardare avanti e affrontare realmente il futuro viene stemperata da gag e battute a getto continuo, senza evitare che il messaggio comunque arrivi a destinazione. La passione per il vino diventa così sia il riflesso di umori e modi di intendere la vita che il filo conduttore di questo viaggio dal sapore elegante e semplice al contempo. E così il Pinot nero tanto decantato in un passaggio del film non è altro che l'emblema della vita del nostro Miles, tanto unico quanto incapace ad adattarsi all'ambiente che lo circonda. Così come in Election e A proposito di Schmidt, Payne ci parla infatti di persone che non riuscendo a comprendere la dilagante frenesia quotidiana stentano a capire quale sia il loro ruolo nella società.
Una sceneggiatura magnifica (che richiama talvolta il miglior Woody Allen nonché i fratelli Coen) che trova in una regia altrettanto valida la sua massima realizzazione. Il ritmo è sostenuto, ogni stacco già rimanda a quello successivo lasciando che le sensazioni dello spettatore si adagino tranquillamente da una situazione all'altra senza che ci si possa tirar fuori e pensare un attimo: "E adesso?"
E così anche il simpaticissimo quanto misconosciuto cast rivela le doti di attori che sono di secondo piano solo perché figurativamente "normali". In loro non traspare glamour, anzi li possiamo tranquillamente immaginare lì, nostri vicini di casa dopo una giornata di lavoro, che brindano in soggiorno alla prima pubblicazione del libro di Miles, magari progettando un'altra vacanza a base di scampagnate per i campi e buon vino.
Andrea D'Addio
Sceneggiatura: Alexander Payne, Jim Taylor. Basato sul romanzo di Rex Pickett. Scenografie: Jane Ann Steward. Musiche: Rolfe Kent. Costumi: Wendy Chuck. Montaggio: Kevin Tent. Fotografia: Phedon Papamichael. Interpreti: Paul Giamatti, Thomas Haden Church, Virginia Madsen, Sandra Oh. Produttore: Michael London. Distribuzione: Th20 Century Fox. Origine: U.S.A., 2004.