Una bellissima avventura, tratta dal libro per bambini di Chris Van Allsburg, segna il ritorno dei premi Oscar Tom Hanks e Robert Zemeckis ('Forrest Gump', 'Cast Away'). “'Polar Express” racconta la storia di un ragazzino pieno di dubbi che intraprende uno straordinario viaggio verso il Polo Nord, alla scoperta di sé, in un momento cruciale, quello in cui convivono innocenza e maturità.
All'inizio il ragazzino è sdraiato nel suo letto, la vigilia di Natale. E' sveglio, eccitato e attento. Respira cercando di non fare rumore. Evita di muoversi. Aspetta. Vuole udire qualcosa che ha paura di non aver mai sentito, il suono delle campanelle della slitta di Babbo Natale. Mancano cinque minuti alla mezzanotte. Improvvisamente un rombo fragoroso lo fa sobbalzare e, attraverso i vetri appannati, vede una cosa straordinaria: un treno nero lucido che si ferma proprio davanti a casa sua, con il vapore del potente motore che fischia nel cielo notturno, tra i fiocchi di neve che scendono dolcemente. Il ragazzo si precipita fuori, con indosso solo il pigiama e le pantofole, e il macchinista, che sembra lo stia aspettando, gli chiede: ''Allora, vieni?''. ''Dove?'' ''Ma come, al Polo Nord ovviamente. Questo è il Polar Express''.
''Leggere quel racconto ogni anno a Natale era diventata una tradizione per mio figlio, che l'adorava'', dice il regista Zemeckis, fan del libro fin dalla sua pubblicazione nel 1985. ''Il linguaggio è immaginifico, porta in un mondo tra il sogno e la realtà e riesce a cogliere il mistero del Natale''.
''E' una storia che tocca tutti. Molti di noi -prosegue il regista- da bambini o da adulti, hanno messo in dubbio il credere in qualcosa o hanno iniziato a mettere alla prova la loro fede per ritrovarla. I bambini possono leggere la storia come un viaggio alla ricerca di Babbo Natale, i lettori più grandi capiscono che è una metafora più ampia. Parla dei simboli del Natale, ma al fondo è una storia universale sul credere nelle cose che non riesci a vedere o capire del tutto''.
Unendo una storia classica e una cinematografia d’avanguardia, il film, che vede nel cast anche Michael Jeter, Peter Scolari, Nona Gaye, Eddie Deezen, Charles Fleischer, presenta una nuova versione della tecnologia motion capture, sviluppata per adeguarsi alla visione di Zemeckis, ed è il primo film ad essere girato in questo formato. La motion capture è un processo attraverso il quale la performance dal vivo di un attore viene catturata a livello digitale da macchine da presa computerizzate e diventa una cianografia per la creazione di personaggi virtuali.
Sony Pictures Imageworks, con i supervisori degli effetti visivi Ken Ralston (cinque premi Oscar) e Jerome Chen (candidato nel 2000) è riuscita ha portare sullo schermo questa storia per bambini tutta in animazione CGI, grazie a un nuovo sistema chiamato Performance Capture, la nuova generazione del processo di motion capture.
Sceneggiatura: William Broyles Jr.. Fotografia: Don Burgess e Robert Presley. Scenografie: Rick Carter e Doug Chiang. Montaggio: Jeremiah O’Driscoll e R. Orlando Duenas. Musiche: Alan Silvestri. Costumi: Joanna Johnston. Interpreti: Tom Hanks, Michael Jeter, Peter Scolari, Nona Gaye, Eddie Deezen, Charles Fleischer. Produttori: Robert Zemeckis, Gary Goetzman. Distribuzione: Warner Bros. Origine: U.S.A., 2004.