Presentato al Festival di Venezia 2009
Il primo film presentato al Festival di Venezia 2009 è "Baarìa" del famoso regista Giuseppe Tornatore che torna a parlare della sua Sicilia e in particolare stavolta della sua città natale "Baarìa" (nome siciliano di Bagheria, provincia di Palermo). Il film ha subito diviso la critica così come il pubblico per il tipo di struttura narrativa in cui la linea del tempo sembra improvvisamente piegarsi per cui il presente e il futuro si confondono fra loro attraverso la dimensione onirica e fantastica. Ecco che ciò che era presente diviene futuro e il futuro diventa passato, un passato ricco di emozioni, sentimenti, sensazioni e, soprattutto, cambiamenti sociali. Il regista riesce a dar vita, anima e respiro ad un’epopea italiana in cui mescola immagini di fantasia con quelle di repertorio e autobiografiche che rendono la pellicola suggestiva e realistica. "Baarìa" è come l’enciclopedia della storia della Sicilia e dell’Italia e, quindi, dello stesso autore che riversa nel film tutto l’amore per la sua terra natia, assolata, calda, spazzata dal vento i cui abitanti sono ancora oggi molto legati alla tradizione.
E’ un piccolo mondo fatto di speranze, sogni, disillusioni, ideali, è la vita stessa con la sua bellezza e la sua bruttura rappresentata dal regista con magniloquenza ed arte. Quello che colpisce fin da subito è la tecnica del cineasta che mostra tutta la sua abilità e capacità di colpire lo spettatore e di accompagnarlo attraverso la storia d’Italia usando come punto di riferimento una famiglia di Bagheria. La ricostruzione storica è perfetta nonostante le difficoltà legate al dover rappresentare un periodo così complesso costellato di grandi eventi e cambiamenti. La cittadina di "Baarìa" lentamente si trasforma e cambia così come i suoi abitanti che vivono i grandi eventi della storia italiana. Sono narrate le vicende di tre generazioni di una famiglia di Bagheria: attraverso la vita del protagonista (Peppino) il regista cerca di raccontare quasi un secolo di storia italiana dalle due Guerre Mondiali, allo sbarco degli alleati, quindi il Fascismo che lascia il posto al Comunismo, alla Democrazia Cristiana e al Socialismo. Il film cerca di accompagnare lo spettatore a rivivere quel periodo, le emozioni e la vita di quegli uomini e quelle donne. E’ un film corale che tocca diversi temi ed elementi: dal rapporto con i genitori, la morte, il lavoro, l’amore, la passione politica, la mafia, la corruzione e molto altro ancora perché l’intento di Tornatore è quello di rappresentare la vita così com’è.
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore Scenografia: Maurizio Sabatini. Costumi: Luigi Bonanno. Musiche: Ennio Morricone. Fotografia: Enrico Lucidi. Montaggio: Massimo Quaglia. Interpreti: Monica Bellocci, Raoul Bova, Angela Molina, Enrico Lo Verso, Luigi Lo Cascio, Laura Chiatti, Nicole Grimaudo, Nino Frassica, Leo Gullotta, Beppe Fiorello, Vincenzo Salemme, Lina Sastri, Giorgio Faletti, Salvatore Picara e Valentino Picone. Produttore: Mario Cotone. Distribuzione: Medusa. Origine: Italia, 2009.