Un gruppo di persone sedute in circolo discute dei
propri problemi, l'occasione č evidentemente una
seduta di psicoterapia. Gegč, Luca, Gabriella, Chiara,
Ernesto, Alfredo, Marco e Flavia, concentratissimi
sulle loro problematiche, tentano a turno di attirare
l'attenzione sul proprio dramma psicologico. Nella
confusione generale qualcuno chiede il parere della
dottoressa, seduta al tavolo in apparente silenzio
meditativo. In realtā la psicanalista č giā bella che
morta. Dopo scene di panico isterico e seria
preoccupazione, il gruppo č risoluto a non sciogliersi e inizia la strenua ricerca di
un nuovo specialista. Tra tuttologi, santoni e costosi seguaci del purismo
psicanalitico, il risultato non č che un fallimentare girovagare per la cittā. Alla fine il
gruppo decide per una innovativa, quanto improbabile, autogestione.
Dopo tre anni di silenzio, Verdone torna con un film
corale, dirigendo un gruppo di attori bravi e
affiatati. Il genere cinematografico si inserisce
immediatamente tra il comico e il tragico, tra il
caricaturale e il malinconico. Il campionario umano di
piccole e grandi manie, va da una veritiera bulimia
all'improbabile feticismo per le scarpe: eleganti, lucide,
costosissime e adagiate con cura in un armadio
"ribalta" con tanto di illuminazione, dalla paura di
invecchiare all'impossibilitā di emanciparsi da un
padre-padrone ingombrante e svilente. Il film richiama subito due tra le migliori
pellicole di Verdone: "Compagni di scuola" (1988), e "Maledetto il giorno che t'ho
incontrato" (1992), dai quali mutua rispettivamente tono corale e argomento
psicanalitico. Il film diverte e scorre piacevole, e si lascia alle spalle, in modo
convincente, le cadute di stile delle ultime pellicole, riuscendo in alcune tirate
comiche degne dei tempi d'oro del comico romano. Prima fra tutti la battuta sfogo
di un paziente della psicanalista (il Fabio Traversa di Nanni Moretti, ma anche di
"Compagni di scuola"), che, disperato, al funerale della donna, grida "Non ci
andate in analisi! Tanto non si guarisce!". Certo č che la sceneggiatura a tratti
corto circuita lo spostamento tra un registro e l'altro, e non sempre porta a
buon fine il tentativo di indurre alla riflessione malinconica ed amara sulle gravi
mancanze della scienza psicanalitica e sulle megalomanie di esseri umani afflitti
da sofferenze difficili da gestire.
Sceneggiatura: Piero De Bernardi, Pasquale Plastino, Fiamma Satta e Carlo Verdone. Fotografia: Danilo Desideri. Scenografia: Maurizio Marchitelli. Costumi: Maurizio Millenotti. Montaggio: Claudio Di Mauro. Personaggi e Interpreti: Gegč: Carlo Verdone, Flavia: Margherita Buy, Chiara: Anita Caprioli, Marco: Stefano Pesce, Ernesto: Antonio Catania, Gabriella: Lucia Sardo, Luca: Max Amato, Daria: Raquel Sueiro e Alfredo: Luciano Gubinelli. Produttore: Mino Barbera. Distribuzione: Warner Bros. Origine: Italia, 2002.