Regia: Gennaro Nunziante. Sceneggiatura: Checco Zalone, Gennaro Nunziante. Fotografia: Massimiliano Kuveiller. Montaggio: Pietro Morana. Musiche: Checco Zalone. Scenografia: Marinella Perrotta. Costumi: Stefano Ciammitti. Interpreti: Checco Zalone, Beatriz Arjona, Letizia Arnò, Martina Colombari. Produttori: Marco Cohen, Benedetto Habib. Distribuzione: Medusa Film. Origine: Italia, 2025.
Quella di Checco è una vita agiata e comodissima e non potrebbe essere altrimenti visto che è il figlio unico di Eugenio Zalone, un ricchissimo produttore di divani.
Spiaggiato in piscina nelle sue ville lussuose, un numero imprecisato di filippini a servizio, una giovanissima modella messicana come fidanzata, vacanze sul suo yacht in compagnia di amici con i quali condivide la passione del non voler lavorare; si direbbe una vita davvero invidiabile visto che non gli manca niente ma proprio niente. Anzi no. Qualcosa gli manca. È la figlia minorenne Cristal, chiamata così in onore delle famose bollicine francesi, scomparsa all’improvviso senza lasciare traccia. Chiamato d’urgenza a Roma dalla ex moglie Linda si ritrova per la prima volta ad affrontare le responsabilità della sua paternità provando a cercare la ragazzina, compito parecchio complicato visto che di Cristal e della sua vita non sa assolutamente niente. In suo soccorso giunge però Corina, la migliore amica di Cristal, che Checco riesce a corrompere e farle confessare che la figlia è partita per la Spagna. Per fare cosa? Scoprirà raggiungendola che Cristal ha deciso di percorrere da pellegrina il cammino di Santiago di Compostela, 800 chilometri da camminare a piedi alla ricerca di un senso per la sua vita, una distanza immensa da percorrere che Checco giudica folle ma che suo malgrado sarà costretto ad intraprendere. Per sentieri assolati, montagne fredde e piovose, passando per piccoli paesi sperduti, mangiando quel che capita e dormendo in ostelli fatiscenti e carichi di pellegrini, Checco proverà a ricomporre la sua relazione con Cristal. L’impresa ha dell’impossibile ma un viaggio si sa può cambiare la vita e renderla ricca per davvero.
La pellicola vuol essere quindi un vero e proprio viaggio, ma anche un cammino di scoperta e cambiamento. Zalone usa il suo stile comico per portare in scena delle situazioni divertenti senza mai perdere la profondità emotiva della storia. Buen Camino unisce quindi leggerezza e introspezione, ma soprattutto regala al pubblico momenti divertenti e spunti di riflessione.
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