Regia: Guillermo Del Toro. Sceneggiatura: Guillermo Del Toro, Kim Morgan. Fotografia: Dan Laustsen. Montaggio: Cam McLauchlin. Musica: Alexandre Desplat. Scenografia: Shane Vieau. Costumi: Luis Sequira.
Interpreti: Bradley Cooper, Cate Blanchet, Rooney Mara, Toni Colette, Willem Dafoe, David Strathairn, Ron Perlman, Jim Braver, Richard Jenkins.
Produttori: Guillermo Del Toro, Nancy Utley. Distribuzione: Walt Disney. Origine: USA, 2021.
Vietato ai minori di 14 anni
Il giovane e ambizioso giostraio Stanton 'Stan' Carlisle ha la straordinaria capacità di manipolare le persone ricorrendo all'uso di poche parole ben scelte. La sua esistenza avrà una svolta inaspettata quando incontrerà la psichiatra Lilith Ritter, ancor più pericolosa e affamata di denaro di lui. Diretto da Guillermo del Toro e sceneggiato dallo stesso con Kim Morgan a partire da un romanzo di William Lindsay Gresham, La fiera delle illusioni racconta la storia del carismatico ma sfortunato Stanton Carlisle che, stringendo amicizia con la chiaroveggente Zeena e il suo ex marito Pete, un mentalista, sfrutta la situazione a suo vantaggio per sfruttare la ricca élite della New York degli anni Quaranta. Con la virtuosa Molly lealmente al suo fianco, Stanton trama per truffare un pericoloso magnate con l'aiuto di una misteriosa psichiatra, che potrebbe rivelarsi il suo avversario più temibile.
Con la direzione della fotografia di Dan Laustsen, le scenografie di Tamara Deverell, i costumi di Luis Sequeira e le musiche di Nathan Johnson, La fiera delle illusioni permette al regista Guillermo del Toro di cimentarsi con il genere cinematografico del noir, muovendosi in un contesto di shock e meraviglie, come quello del mondo delle fiere di inizio Novecento. Al centro del racconto c'è un uomo che vende la sua anima all'arte della truffa: Stanton Carlisle è un imbroglione alla deriva che si trasforma in uomo di spettacolo e manipolatore così abile che crede con la sua astuzia di poter superare anche il destino andando incontro a una delirante ascesa. Pubblicato nel 1946, il romanzo di Gresham ha attratto il regista per il modo in cui esplora i confini tra illusione e realtà, disperazione e controllo, successo e tragedia, intravedendovi un monito sul lato oscuro del capitalismo americano. Ha dichiarato il regista: "Ero molto interessato a una storia sul destino e sull'umanità. Stanton Carlisle è un uomo a cui vengono dati tutti gli elementi per cambiare la sua vita. Ha persone che credono in lui, che lo amano e si fidano ciecamente. Eppure, la sua spinta e la sua arroganza sono talmente forti da farlo presto deviare dai suoi binari. Questo è il primo dei miei film che, pur avendo un'atmosfera magica, non è lontano dal mondo reale: è infatti ambientato in una realtà identificabile e immediata (compreso il nudo frontale di Bradley Cooper). Nessun uomo può sfuggire a se stesso: è questo uno dei temi portanti del romanzo, che ho visto come autobiografico e fatalistico".
"All'interno di La fiera delle illusioni - ha proseguito - si mostrano corruzione, vizio, seduzione, avidità, lussuria, tradimento e assurdità varie mentre Stanton impara a sfruttare cinicamente il bisogno umano di credere in qualcosa che vada al di là dell'uomo stesso e del mondo in cui vive. Ho voluto che la storia, classica, fosse rese in modo molto vivo e contemporaneo
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